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Posizione anomala necessario l'intervento.
Con il termine di “criptorchidismo” si intende quella situazione in seguito alla quale il testicolo viene a trovarsi permanentemente al di fuori dello scroto, anche se posizionato lungo la normale via di discesa.

Il testicolo infatti, partendo dalla regione lombare, inizia la propria migrazione verso la fine del terzo mese di vita fetale, si porta all’orifizio interno del canale inguinale al quarto mese, attraversa il canale inguinale tra il quinto e il sesto mese e infine si insedia nello scroto al termine dell’ottavo.

Alla nascita quindi i testicoli “abitano” la borsa scrotale anche se questa collocazione a volte può avvenire in maniera tardiva ovvero entro il primo anno di vita specie nei neonati pretermine.

Le cause di questa mancata discesa testicolare sono di tipo meccanico, di tipo ormonale o intrinseco al testicolo stesso.

Indipendentemente dai fattori scatenanti è confermato che la posizione in sede anomala del testicolo comporta un danno istologico che sarà proporzionato alla bilateralità o meno e alla durata della ritenzione.

Tutto ciò è responsabile nel 70% dei bambini ex criptorchidi, non solo di una diminuzione del volume testicolare ma in particolar modo di una compromissione della fertilità futura che sarà salva se l’intervento terapeutico di tipo medico o chirurgico si attuerà subito dopo il primo anno di vita e non oltre il terzo.

Fra le complicanze cui può andare incontro il testicolo ritenuto vi è la potenziale degenerazione maligna, rischio che sembra rimanere anche quando il testicolo venga portato nei tempi giusti in regione scrotale.